venerdì 26 novembre 2010

Uomini e diamanti

Sabatino Furnari commenta Diamanti di Patrizia di Carrobio 

"Da un libro sui diamanti, per solito, ci si aspettano tre cose: pistolotti tecnici, panegirici scientifico-geologici, e passaggi incipriati per soli ricchi iniziati. Avendo però l'accortezza di permeare questi ultimi di un'aura di democratica benvolenza, che non esclude la pur remota possibilità di accedere al mondo delle 4C anche per i non abbienti. Ebbene: se da un libro sui diamanti cercate questo non comprate l'ultima fatica letteraria di Patrizia di Carrobio! L'approccio di Patrizia è infatti il meno "noblesse obblige" possibile, la scrittura è quotidiana a tratti romanzesca, vedasi la descrizione del Diamond District; quartiere newyorchese dove si commercia gran parte dei diamanti destinata a finire nelle vetrine di mezzo mondo. Una descrizione per nulla a cinque stelle, che però rende appieno l'idea di un mondo che travalica di molto le algide 4C delle quali Patrizia tiene conto il meno possibile. Intendiamoci il libro non è uno svilimento delle qualità o del valore dei migliori amici delle donne; semplicemente vuole mettere le cose al giusto posto e, trattandosi di diamanti, nella giusta luce senza nulla togliere alla soddisfazione di aver acquistato un qualcosa di esclusivo e prezioso. Tanti e tali sono i consigli che Patrizia dispensa nelle 127 pagine del suo libro, che risulta francamente difficile andare a selezionare le cose da tenere a mente; l'ideale sarebbe tenere in tasca il volumetto e rileggerlo ogni tanto almeno fino a quando non si è discretamente padroni dei fondamentali. Dopo di che si potrà senz'altro entrare in gioielleria con meno timore, avendo le idee abbastanza chiare su quello che si vuole e su quanto si vuole spendere. E sì, perché la conoscenza, non solo dei diamanti, aiuta anche a risparmiare; si evita così infatti di cadere nel non sempre veritiero assioma del: "Più costa più vale". Non mancano comunque consigli sul come e sul perché regalare uno o più diamanti riducendo al minimo i rischi di errore. Sembrerà infatti strano ma a qualche gentile signora (credo che la percentuale sia in ragione di una su un milione) i diamanti possono anche non piacere. Patrizia vi guiderà in un mondo molto più semplice di quanto appaia a prima vista e alla fine della lettura vi verrà voglia di avere il suo indirizzo per parlarle ogni qualvolta vi verrò voglia o avrete bisogno di un consiglio. Cosa che volendo potrete fare tranquillamente scrivendo a Patrizia sul suo sito. E lasciate nella tastiera il titolo di Contessa che pur le compete un "gentile Patrizia" andrà molto meglio che la nobiltà, intesa come educazione e rispetto degli altri non si fa con i titoli. Ricordo che una volta prima di iniziare un'intervista con Liliana de Curtis, la figlia del grande Totò, le chiesi come gradisse essere chiamata: "Per regola araldica - rispose - dovresti chiamarmi altezza imperiale,esarca di Ravenna,duchessa di Macedonia e di Illiria,principessa di Costantinopoli, di Cicilia, di Tessaglia, di Ponte di Moldavia, di Dardania, del Peloponneso, contessa di Cipro e di Epiro, contessa e duchessa di Drivasto e Durazzo, pertanto chiamami Liliana e non se ne parli più".
Sabatino Furnari


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